Essere una mamma è come stare sempre sulle montagne russe. Ci sono giorni in cui sono una mamma fantastica. Altri giorni che ciaone proprio.
Ci sono giorni in cui offro ai miei figli frullati di frutta biologica che preparo amorevolmente in casa con il mio frullatore ad immersione, altri giorni in cui si nutrono di crackers e pan carrè, che consumano direttamente sul pavimento – non lavato – del salotto.
Ci sono giorni in cui mi sveglio prestissimo, mi faccio una doccia e studio accuratamente un outfit che mi faccia sembrare socialmente accettabile dai miei simili, altri giorni in cui mi trascino fuori dal letto e mi infilo i vestiti accartocciati del giorno precedente, punto tutto su un buon deodorante e cancello qualsiasi programma che possa farmi correre il rischio di entrare in contatto con altri esseri umani adulti.
Essere una mamma è come stare sempre sulle montagne russe. Ci sono giorni in cui sono una mamma fantastica. Altri giorni che ciaone proprio.
Ci sono giorni in cui potete trovarmi buttata sul pavimento a costruire torri di Lego, leggere libri, inventare storie e cantare canzoncine, altri giorni in cui spero che si lancino in una maratona di Peppa Pig, perché sono così stanca di intrattenere due bambini che chiedono di cambiare attività 378 volte in 8 ore.
Ci sono giorni in cui faccio le scale di corsa per prendere mio figlio che si è svegliato dal suo pisolino quando dalla sua cameretta è giunto soltanto un suono impercettibile. Altri giorni in cui ho bisogno di altri tre minuti di pace, così lo lascio aspettare un attimo, mentre resto lì seduta, non facendo assolutamente niente.
Ci sono giorni in cui, quando mio marito torna a casa dopo il lavoro, la cucina è perfettamente pulita, il pavimento è splendente, la tavola è apparecchiata e la cena è pronta. Ci sono altri giorni in cui nel lavandino si erge una torre di piatti sporchi alta e pendente come quella di Pisa, il pavimento è coperto di pop corn schiacciati e io lo supplico di ordinare una pizza.
Ci sono giorni in cui dedico completamente la mia attenzione ai miei figli, altri giorni in cui mi sorprendo a leggere articoli su come essere una buona mamma, e solo dopo mi accorgo che i bambini stanno tentando di uccidersi fra loro.
Ci sono giorni in cui, mentre i bambini sono all’asilo, sono spaventosamente produttiva: post per il blog scritti, stoviglie lavate, biancheria stirata, un’ora di palestra fatta. Altri giorni in cui non mi tolgo neppure il pigiama, e mi muovo con lo stesso sprint di un bradipo morto.
Ci sono giorni in cui non me ne frega assolutamente un accidente di quello che ogni altra mamma sta facendo, pensando, realizzando perché ho fiducia nel mio modo di essere mamma. Altri giorni in cui non posso fare a meno di confrontare le mie cosce con quelle super toniche di un’altra che magari ha appena partorito, e sbiancare nel rendermi conto che non ho già pianificato i prossimi 20 anni dei miei figli.
Ci sono giorni in cui vorrei tanto che i miei figli avessero un tasto ON/OFF. Altri giorni in cui mi commuovo pensando che non potrei mai più vivere un solo minuto senza di loro.
Sono una madre piena di contraddizioni. Posso diventare in un momento una mamma diversa da quella che ero pochi attimi prima. Posso essere una mamma superproduttiva e inconsistente, capace e inetta, energica e pigra. Sono un milione di colori diversi schizzati sulla stessa tela.
Ma, anche nei miei momenti di inettitudine, di pigrizia, di #noncelapossofarezza, io sono sempre una buona madre. E così sei tu. Anche se tuo figlio si è mangiato un pennarello rosso e la conversazione che stai leggendo su Facebook sulla spaccata di Lisa Fusco al momento cattura la tua attenzione più di tuo figlio che ha fatto la cacca e perdi la calma perché scopri che col pennarello rosso, mentre non guardavi, ha disegnato un cuore sul muro (#nonsulmuroeh!).
Anche allora, sarai una buona madre. Semplicemente, non sei perfetta.
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